lunedì 18 novembre 2013

La Donna selvaggia



Cos’è   la    donna selvaggia ?

...è la fonte del femminino.

E' tutto quanto è istinto, è un 'insieme di mondi visibili e nascosti, è la base.

E' la forza Vita/ morte / Vita, è l'incubatrice, è intuito, veggenza, colei che sa ascoltare, cuore leale.

Incita gli esseri umani a restare multilingui, spediti nei linguaggi dei sogni, della passione e della poesia.

Sussurra nei sogni notturni, si lascia dietro, sul terreno dell'anima di una donna, un cappello ruvido e impronte fangose, che ricolmano del desiderio di trovarla, di liberarla, di amarla.

Lei è idee, sentimenti, impulsi e memoria.

La si è perduta e pressoché dimenticata per tantissimo tempo.

E' la fonte, la luce, la notte, l'oscurità, l’alba.

E' l'odore del buon fango e la zampa posteriore della volpe.

… È la voce che ci rivela" da questa parte, di qua!"

E' colei che tuona contro l’ingiustizia.

E' colei che gira come una grande ruota.

E' la fattrice dei cieli.

E' colei che lasciamo a casa affinché la custodisca.

E' colei da cui andiamo a casa.

E' la radice infangata di tutte le donne.

E' quello che ci fa andare avanti quando pensiamo di essere finite.

Dov'è presente?

Dove potete sentirla? trovarla?

Percorre i deserti, i boschi, gli oceani, le città, va nei barrios e nei castelli.

Vive tra le regine, tra le campesinas, in sala di consiglio, in fabbrica, in prigione, sulla montagna della solitudine.

Vive nel ghetto, nelle università e nelle strade.

Lascia per noi delle impronte in cui misurare il piede.

In fondo al pozzo, nel corso superiore dei fiumi, nell'etere senza tempo,

Vive nella lacrima e nell'oceano.

Vive nella linfa degli alberi. Vive nel passato, da dove la convochiamo.

Vive nel presente ed ha un posto al nostro tavolo, sta dietro di noi in fila.

E' nel futuro e torna indietro nel tempo per trovarci ora.

Vive nel verde che sbuca tra la neve, vive negli steli fruscianti del morente grano d’autunno, vive dove i morti vengono per un bacio e i vivi inviano le loro preghiere.

Vive nel luogo in cui si fa il linguaggio. Vive di poesia, percussione e canto.

E' l'attimo che precede la percezione che ci abbaglia.

Vive in un luogo lontano che a forza si apre un varco verso il nostro mondo.



Dal libro Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes